30 luglio 2014

Il Garante per la Protezione dei Dati Personali con Delibera del 22 maggio 2014 (pubblicata in GU del 16/6/2014 n. 137) ha disposto proroga al 30 settembre 2014 del termine (inizialmente fissato al 3 giugno 2014) previsto per l’adempimento delle prescrizioni di cui al provvedimento n. 192 del 12 maggio 2011, in materia di circolazione delle informazioni bancarie. In base alla Delibera 192/2011, si richiedeva ai titolari del trattamento di adottare misure necessarie per tracciare le operazioni bancarie effettuate dagli “incaricati del trattamento” sui dati
bancari dei clienti (anche occasionali), rimettendo agli stessi “titolari” la discrezionalitànell’individuare le soluzioni organizzative più idonee per la relativa implementazione. Nel 2013, l’Autorità tornò a chiarire sulle prescrizioni richieste, a seguito di alcune richieste degli operatori di settore che, attraverso l’ABI, avevano sollevato diversi dubbi interpretativi della Delibera 192/2011, chiedendo un rinvio per l’applicazione delle nuove disposizioni al 3 giugno 2014, poi accordato con provvedimento n. 357/2013 dello stesso Garante.
Con lo spirare del termine del 3 giugno 2014, il Garante ha preso atto delle osservazioni dell’ABI, in base alle quali si chiede di prorogare ancora “almeno al 30 settembre 2014” il termine per il tracciamento delle operazioni bancarie suddette. Fra le ragioni alla base del nuovo rinvio, si fa riferimento alla «molteplicità dei soggetti coinvolti nell’operazione ed il rilevante numero di accordi che dovranno essere realizzati in un breve periodo». Sebbene l’ABI e i sindacati si siano impegnati a favorire l’attuazione del Provvedimento entro il 3 giugno 2014, tale obiettivo presenta indubbie complessità, considerato che sono 317.000 i lavoratori bancari al 31 dicembre 2013 dipendenti da 440 Associati ad ABI conferenti mandato di rappresentanza sindacale.
Ubiquity, Operatore Telefonico OLO (Other Licenced Operator) che dal 1999 gestisce i servizi mobile professionali per conto di grandi aziende, ha pubblicato il Rapporto sui servizi SMS di “mobile finance” in Italia relativo al primo semestre 2014. Il Rapporto si basa sul monitoraggio dei volumi generati dai servizi di messaggistica SMS offerti dalle oltre 20 più importanti banche Italiane, un punto di osservazione privilegiato per tracciare statisticamente i trend in atto nell’adozione dei servizi mobile legati a conti correnti, carte di pagamento e non solo, da parte della popolazione italiana. Secondo il Rapporto, nel primo semestre del 2014 il mercato dei servizi Mobile Finance in Italia ha visto nuovamente un’importante crescita pari al 30% di volumi in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Continua quindi il trend positivo nell’utilizzo degli SMS legati ai servizi bancari, in particolare alle notifiche di transazioni su carte di plastica (carte di credito, di debito e prepagate) e movimenti di conti correnti, ma anche ai servizi informativi che facilitano la comunicazione tra la banca e il cliente finale.
Nei primi sei mesi del 2014 il volume di SMS inviati dal campione di banche italiane monitorato, sia gratuiti che a pagamento per il consumatore (i cosiddetti servizi di messaggistica premium “etici”), è stato pari a 248,2 milioni di SMS rispetto ai 198,6 milioni di SMS inviati nello stesso periodo del 2013 (+30%).
Il risultato del primo semestre del 2014 conferma che i servizi SMS offerti dalle banche ai propri correntisti e ai possessori delle carte di plastica continuano ad essere un valido canale di comunicazione tra la banca e il cliente finale. Inoltre gli SMS mandati dalle banche svolgono una funzione di sicurezza che permette di proteggere i clienti dalle frodi.
La crescita a due cifre dei servizi Mobile Finance risulta essere ancora più evidente in confronto ai trend generali di mercato. Secondo la Relazione Annuale AGCOM lo scorso anno è stato particolarmente difficile per l’intero settore TLC. In particolare il mercato delle telecomunicazioni in Italia ha subito un forte calo pari al meno 8,79% con un decremento dell’11,2% solo per la rete mobileSi conferma quindi la posizione di forza dei servizi SMS “application to person” (A2P) che costituiscono attualmente uno dei migliori canali di comunicazione tra le aziende e gli utenti finali, in diversi settori commerciali, difficilmente sostituibile con altri mezzi, spesso limitati dalle barriere tecnologiche.

28 luglio 2014

Pubblichiamo l'ultima Infografica rilasciata da RSA, sullo stato delle frodi online di Luglio 2014. 
Indica +53%, il numero degli attacchi di phishing rispetto a Giugno 2014. Un dato che indica come questo tipo di minacce non diminuisca, ma anti aumenti, con l'arrivo dell'estate.



25 luglio 2014

Maria Luisa Cardini, CRIF
L’incontro tra le possibilità offerte dai nuovi strumenti digitali e  le attività di “Know Your Customer” ha già visto a livello internazionale diventare realtà progetti innovativi come, da esempio, eseguire una completa verifica contro le frodi da impersonificazione attraverso una semplice foto a un documento d’identità effettuata con uno smartphone.
Con le moderne tecnologie di riconoscimento ottico dei caratteri e di acquisizione dati sono già stati infatti sviluppati software e app che, tramite una foto al documento d’identità, permettono in pochi secondi di ‘catturare’ all’interno dell’immagine del documento i tratti salienti che ne comprovano l’autenticità e, quindi, di fornire indicazioni precise sulle eventuali anomalie riscontrate. I benefici derivanti dall’impiego di queste nuove tecnologie sono molteplici: dalla maggiore efficacia,accelerazione dei processi tempestività nella verifica documentale contro i tentativi di frode e di falso, all’automatizzazione dell’elaborazione dati, con conseguente eliminazione delle procedure manuali di data entry, dispendiose a livello di tempi e risorse e rischiose in termini di possibili errori. CRIF ha già sperimentato con successo l’utilizzo di queste tecnologie sui mercati internazionali in cui opera, in particolare negli Stati Uniti e in Gran Bretagna. In Italia, la varietà dei formati e la predominanza dei documenti cartacei rispetto alle carte di identità elettroniche ha reso più complessi i processi di adozione di questi nuovi strumenti per la verifica documentale. Oggi, tuttavia, con lo sviluppo dei sistemi di Intelligent Document Recognition (IDR) e di Optical Character Recognition (OCR) possono trovare applicazione anche nel nostro Paese in ottica antifrode e antiriciclaggio. “Quest’evoluzione tecnologica” – commenta Maria Luisa Cardini, Responsabile del centro di competenza CRIF Fraud Prevention & Compliance Solutions  – “supporta l’istituto non solo nel prevenire efficacemente i purtroppo diffusi fenomeni di frode creditizia, ma anche nel divenire compliant con la normativa antiriciclaggio (D.lgs 231/07) per l’adeguata verifica della clientela che richiede, in particolare in caso di ‘verifica rafforzata’, che l’identità dell’individuo venga verificata su una fonte affidabile e indipendente e che il documento acquisito venga archiviato e conservato”. L’App di CRIF può collegarsi a tutte le banche dati disponibili, private e istituzionali, per il confronto dei dati forniti dall’individuo con quelli registrati all’interno degli archivi. Nello specifico, le banche dati terze consentono di verificare se il documento è presente all’interno della banca dati documenti smarriti o rubati, se il numero assegnato è corretto, se ci sono anomalie nelle date di emissione e scadenza o nell’indirizzo e persino se lo stesso soggetto si è presentato presso altri istituti di credito con documenti diversi. Al termine delle verifiche, l’App fornisce uno score antifrode che riassume tutte le anomalie riscontrate.
Queste nuove tecnologie possono inoltre rivelarsi particolarmente potenti se collegate alle banche dati previste dal sistema UCAMP (Ufficio Centrale Antifrode dei Mezzi di Pagamento), di cui è imminente l’apertura come previsto dal D.lgs 64/2011. Il sistema, con l’accesso alle principali banche dati istituzionali (INPS, INAIL, Agenzia delle Entrate, Ministero dell’Interno, Ministero dei Trasporti), rappresenta una grande innovazione nella gestione dell’intero processo di adeguata verifica della propria cliente la e di lotta alle frodi. In un contesto in cui, purtroppo, come emerge nelle recenti evidenze dell’Osservatorio CRIF sulle frodi creditizie, solo nel 2013 sono state commesse nel nostro Paese oltre 26.000 frodi creditizie mediante furto di identità.
Alle frodi creditizie compiute presso gli istituti o dealer si affianca inoltre il crescente impatto negativo dei comportamenti fraudolenti perpetrati all’interno delle aziende. In quest’ambito, uno studio condotto da CIFAS, l’associazione britannica per la prevenzione delle frodi, ha evidenziato sempre nel 2013 una crescita del +18% dei casi di frode interna. Tra le tipologie di frodi interne, il furto di dati sensibili o confidenziali per fini illeciti può provocare gravi conseguenze sia sul conto economico sia sulla reputazione dell’azienda. I dati confidenziali sono spesso accessibili non solo dai dipendenti dell’organizzazione ma anche da personale esterno, ad esempio consulenti e tecnici IT che per brevi periodi di tempo hanno accesso ai sistemi informativi interni. Anche in questo caso un supporto è disponibile grazie alle più moderne modalità di erogazione dei servizi antifrode. Nello specifico, per contrastare le frodi perpetrate dal personale ai danni delle aziende, CRIF ha sviluppato il servizio CRIF Background Check che in modalità SaaS (Solution as a Service) permette all’azienda di attivare un set di controlli, modulabili per estensione e profondità, per la verifica e la qualifica dell’identità, del percorso professionale e dei precedenti penali delle persone che entrano a vario titolo in azienda.

24 luglio 2014

Kaspersky Lab ha fatto parte della task force di forze dell’ordine e imprese, nata per eliminare l’infrastruttura criminale fatta di domini internet e server, volta ad attaccare i sistemi bancari online di tutto il mondo utilizzando il Trojan Shylock. Tra l’8 e il 9 luglio 2014, le forze dell’ordine hanno distrutto il sistema che consentiva a Shylock di operare in modo efficace sequestrando i server che formavano il sistema di comando e controllo del Trojan e prendendo il controllo dei domini Shylock utilizzati nella comunicazione tra computer infetti. L’operazione, coordinata dalla National Crime Agency del Regno Unito (NCA), ha riunito diversi partner delle forze dell’ordine e del settore privato, tra cui – oltre a Kaspersky Lab – l’Europol, l’FBI, BAE Systems Applied Intelligence, Dell SecureWorks e il GCHQ (Government Communications Headquarters) del Regno Unito, per combattere in maniera congiunta questa minaccia.
Le azioni investigative sono state condotte dal centro operativo dello European Cybercrime Centre (EC3) presso l’Europol dell’Aia. Gli investigatori provenienti dal Regno Unito (NCA), USA (FBI), Italia, Paesi Bassi e Turchia hanno unito le forze per coordinare il funzionamento dell’operazione nei rispettivi paesi in collaborazione con le controparti in Germania, Francia e Polonia. Il coordinamento attraverso l’Europol è stato determinante per distruggere i server che formavano il nucleo delle botnet, i malware e l’intera infrastruttura Shylock. Il CERT-EU (EU Computer Emergency Response Team) ha partecipato all’operazione fornendo ai colleghi informazioni importanti sui domini nocivi.
Shylock – che deve il nome ai brani tratti dal Mercante di Venezia di Skakespeare contenuti all’interno del codice – ha infettato circa 30.000 computer in tutto il mondo che girano su Microsoft Windows. L’Intelligence ha sottolineato che Shylock si rivolge in particolar modo al Regno Unito, ma non solo, anche Stati Uniti, Italia e Turchia sono tra gli obiettivi presi di mira dal codice dannoso. Si ritiene, inoltre, che la sede operativa degli sviluppatori sia situata altrove.
Nella maggior parte dei casi le vittime vengono infettate attraverso link nocivi che, una volta cliccati, scaricano ed eseguono il malware all’insaputa dell’utente. Shylock a questo punto tenta di accedere al denaro dei conti bancari aziendali o personali e di trasferirlo ai sistemi di controllo dei criminali.

23 luglio 2014

Banco Popolare ha scelto Reply per realizzare un’innovativa applicazione che consente l’acquisto di servizi in mobilità; l’applicazione, battezzata ‘Youpay Mobile’, si basa su Hi Credits, la soluzione di mobile payments di Reply (www.reply.eu) che abilita servizi innovativi di remote e proximity payment.  Hi Credits è la piattaforma Reply che permette di sfruttare le caratteristiche di uno smartphone (sensori per geolocalizzazione, connessione dati, NFC, video camera, microfono etc…) per realizzare applicazioni in grado di erogare servizi di pagamento contestualizzati.
Youpay Mobile è l’APP di Mobile Payment del Banco Popolare, scaricabile gratuitamente dagli store che consente a chiunque, in possesso di uno smartphone e di una carta di pagamento, di effettuare pagamenti in modalità comoda, semplice e sicura.
ATB, l’azienda di trasporto pubblico di Bergamo, ha integrato Youpay Mobile all’interno della propria piattaforma di servizi informativi che riguardano la mobilità in città; i cittadini e i turisti possono ora acquistare dal proprio smartphone o tablet i biglietti del bus e pagare la sosta su strisce blu.
La collaborazione con Reply è estesa a numerosi altri ambiti e scenari: sono state già attivate funzionalità come il pagamento dei bollettini postali, l’acquisto di servizi erogati da esercenti convenzionati ed il servizio di pagamenti tramite mobile POS.

18 luglio 2014

Gli acquisti online in Italia sono un trend in crescita, ma è l’incidenza di quelli da smartphone e tablet che in un solo anno è più che raddoppiata, passando dal 4% del 2012 al 12% del 2013, con un +200% messo a segno in un solo anno e un valore di 1,7 miliardi di euro. E in poco più di un caso su due si tratta di una transazione che avviene da tablet, con una leggera prevalenza rispetto all’acquisto da smartphone.
Queste sono le principali salienze emerse in occasione del Netcomm e-Payment 2014 (www.consorzionetcomm.it), in cui sono stati diffusi i dati rilevati da Human Highway sui comportamenti degli utenti, con un focus specifico dedicato all’utilizzo per gli acquisti di device mobili e tradizionali, e alla propensione verso gli strumenti di pagamento più usati sul web.
Dall’indagine realizzata da Netcomm in collaborazione con Human Highway, si osserva che la distribuzione del sistema di pagamento utilizzato in occasione dell’ultimo acquisto su Internet da parte degli acquirenti online degli ultimi tre mesi vede al primo posto l’utilizzo di PayPal per il 41% dei casi, seguito dall’uso della carta di credito per il 47%, i contanti 5%, il bonifico per il 3%.
  

I due sistemi di pagamento più affini agli acquisti online (PayPal e Carte) lasciano comunque spazio a due sistemi tradizionali: il bonifico bancario, utilizzato nel 3% dei casi e per pagamenti di importo elevato, e il pagamento in contanti al ricevimento della merce a cui fa ricorso un numero crescente di acquirenti, che ha recentemente superato l'incidenza del 5% tra tutti gli acquisti online. Seguono, infine, altri sistemi quali il bancomat (al ricevimento della merce), l'addebito su conto, i buoni acquisto e i coupon.
Il valore delle transazioni generate su Internet con sistemi di pagamento diversi da Carte e PayPal è pari al 23% del totale degli acquisti online (circa tre miliardi nel 2013) e rimane sostanzialmente costante negli ultimi due anni.



2 luglio 2014

CartaSi e Visa Europe hanno lanciato sul mercato il Mobile POS: una soluzione contactless che permette agli esercenti di accettare pagamenti tramite smartphone e tablet.
Pensato per i liberi professionisti, per gli artigiani e per tutti gli esercenti che necessitano di accettare pagamenti in mobilità, il Mobile POS è un dispositivo che, collegato a smartphone o tablet in modalità wireless, gestisce tramite un’App le transazioni di pagamento effettuate con carte di debito e con carte di credito a chip, contactless e con tecnologia NFC.
La nuova soluzione si basa su un’applicazione (Android oppure iOS) e un lettore bluetooth di carte: lo smartphone e il tablet si trasformano così in terminali di pagamento che consentono all’esercente di gestire gli incassi con le stesse semplicità di utilizzo e sicurezza di un POS tradizionale, ma con il vantaggio di poterlo fare in qualsiasi momento e ovunque si trovi.
Il piano di innovazione di CartaSi prevede che in Italia sempre più esercenti siano in grado di gestire pagamenti NFC e contactless.