29 settembre 2014

Cedacri ha ridotto dell’87% le esigenze di storage per il test con Data Express di Micro Focus, vendor di enterprise application modernization, testing e management.
La soluzione ha inoltre garantito la protezione dei dati richiesta dalle normative di legge ed eliminato l’estrazione manuale dei dati e il reload, garantendo a Cedacri un significativo risparmio di tempo e costi delle risorse.
Cedacri consente alle banche di risparmiare fino al 30% attraverso la condivisione di tecnologie, sistemi, strutture, risorse e competenze fra i diversi gruppi di istituti bancari. L’ambiente di training e testing veniva creato per ciascun cliente e gestito attraverso il processo manuale, complicando la collaborazione e la condivisione delle best practice fra gli sviluppatori. Il processo inoltre richiedeva l’estrazione e il caricamento di alti volumi di dati, che generavano alti costi in termini di tempo e risorse.

“Avevamo la necessità di migliorare il nostro ambiente di test per velocizzare e ottimizzare i processi, risparmiando al contempo tempo e MIPS,” afferma Emanuele Scolozzi, Senior Test Data Manager, Cedacri. “Centralizzare i processi di gestione per differenti piattaforme e tipologie di dati con Data Express ci ha permesso di creare team di sviluppo dedicati per una maggiore produttività, riducendo lo storage necessario e generando sostanziali risparmi di costi. L’implementazione ci ha aiutato ad aderire alle stringenti richieste di compliance imposte alle aziende del mercato dei servizi finanziari. Il nostro processo manuale originale era esposto all’errore umano, presentava un rischio per il business e rendeva difficile il rispetto dei requisiti legislativi in termini di privacy dei nostri clienti ma la soluzione Micro Focus ci ha permesso di eliminare tutta l’attività manuale e cancellare i rischi.”

Per rispettare le direttive italiane ed europee, Cedacri era chiamata a garantire che i dati utilizzati durante i training e negli ambienti di test fossero comparabili con le informazioni reali e di produzione, ma allo stesso tempo non riconoscibili. Adottando Data Express, l’azienda è in grado ora di assicurare una consistenza dei dati tra le applicazioni, in questo modo l’entità di dato come il nome del cliente viene mascherato su qualsiasi base dati come per esempio DB2, VSAM e SQL Server.
Una parte significativa delle funzionalità di Data Express è stata testata positivamente durante un proof of concept; il builder component di Data Express permette di definire un inventario dei dati aziendali, di aggregarli e conservarli centralmente in un unico repository di meta-data o knowledge base e questo è stato un elemento importante per Cedacri, principalmente per rispondere puntualmente a specifici requisiti dei clienti.



26 settembre 2014

La banca inglese Barclays ha dichiarato che transazioni dei clienti del valore di oltre 4 miliardi di sterline, sono state processate su smartphone, solo nel mese di agosto scorso.
Da quando sono state lanciate, nel 2012, le app di mobile banking dell'istituto sono state scaricate da oltre 5 milioni di utenti.
Secondo altri dati, le visite medie dei clienti Barclays presso le filiali, sarebbero meno di 2 al mese, mentre l'app Barclays Mobile Banking, è utilizzata in media 26 volte al mese.



23 settembre 2014

 In Italia le installazioni di terminali unattended stanno avendo un forte incremento: dai distributori self-service di beni di consumo (anche calze, ciabatte infradito e altri oggetti comuni), ma anche nei parcheggi e nella bigliettazione automatica.
Intanto Ingenico ha recentemente ottenuto, per i propri terminali unattended Ingenico iSelf, la certificazione da Consorzio Bancomat per la funzione di pre-autorizzazione in ambito Petrol, che consente una più agevole installazione anche presso i distributori di benzina self-service.
Un esempio di impiego di questi moduli arriva dalla Spagna: tutte le società concessionarie della sosta per la Municipalità di Madrid hanno scelto di adottare sui propri parchimetri un’unica tecnologia per i pagamenti, firmata Ingenico.  Da Luglio 2014 tutti i 4500 parchimetri della città sono equipaggiati con terminali Ingenico iSelf per il pagamento della sosta con ogni tipo di di carta o telefono NFC .
Ogni installazione prevede l’impiego di più moduli iSelf: il Lettore ibrido iUR250 per accettare carte a banda magnetica e a chip EMV, il Lettore iUC150 per la gestione delle carte contactless e dei telefonini Nfc e, infine, la PinPad iUP250 per l’inserimento sicuro del codice PIN. Tutti e tre sono elementi centrali dell’offerta di terminali Ingenico per i pagamenti in modalità self-service e garantiscono il massimo livello di sicurezza delle transazioni e di riservatezza nella gestione delle carte, anche in ambienti non presidiati, grazie alle certificazioni EMV, PCI e, in Italia, anche Consorzio Bancomat.
I terminali Ingenico sono stati scelti dalla municipalità di Madrid per la loro conformità ai requisiti di sicurezza delle varie carte di credito e di debito presenti sul mercato, garantendo, così, l’accettazione del maggior numero di carte e la soddisfazione di tutti gli utenti. Inoltre, i dispositivi iSelf sono progettati per funzionare 24 ore su 7 giorni, anche all’esterno e in condizioni operative con livelli estremi di temperatura e umidità.


22 settembre 2014

Torna a Milano, il prossimo 11 novembre, il Prepaid Summit: Europe 2014, importante conferenza dedicata al tema delle prepagate a cui partecipano protagonisti e innovatori del settore. 
Nel corso dell’incontro, organizzato da Cards International - principale fonte di informazione e analisi sul mondo delle carte e dei servizi di pagamento - saranno presentate nuove ed esclusive indagini di mercato, casi aziendali provenienti da tutto il mondo e interventi di keynote speaker di alcune delle principali realtà del settore, tra cui Poste Italiane, Vodafone, UBI Banca, European Payment Council, Enel Energia, ecc.
L’Italia rappresenta il più importante mercato delle prepagate in Europa, e viene considerata da molti un caso di studio per comprendere lo sviluppo delle carte prepagate e un banco di prova per nuovi e innovativi prodotti. A differenza di altri paesi, dove gli utenti che utilizzano le carte prepagate rappresentano una piccola percentuale, in Italia costituiscono invece un vero fenomeno di massa in grado di guidare il mercato dei pagamenti.
I principali temi del Prepaid Summit: Europe 2014 saranno:
  • il mercato mondiale delle prepagate - Quali sono gli elementi che guidano la trasformazione?;
  • focus sul mercato italiano delle prepagate - Opportunità e approfondimenti;
  • utilizzare le innovazioni nei pagamenti come strategia di business e per rendere produttive le nuove tecnologie;
  • mobile payment emergenti - Identificare i fattori innovativi nel prepagato;
  • il prepagato nel mercato retail - La visione dei retail e dei clienti.

Ogni sessione dell’evento ha come obiettivo quello di esaminare, da una nuova prospettiva e nella maniera più funzionale, sicura ed efficiente, il futuro e l’evoluzione del mercato delle prepagate.
Il Prepaid Summit analizzerà inoltre le principali tendenze che stanno contribuendo a ridisegnare il settore: i prossimi passi nell’evoluzione del mobile payment, la comparsa di sistemi di mobile payment di massa, la commercializzazione di applicazioni con un approccio innovativo per il branding e il coinvolgimento del cliente, tra cui i programmi loyalty, il ruolo dei sistemi alternativi di pagamento sulle aspettative dei clienti. Nel corso della giornata si svolgerà inoltre la cerimonia di consegna dell’Annual Prepaid Europe Awards.


19 settembre 2014

SIA ha scelto il sistema operativo e la soluzione di virtualizzazione Red Hat per supportare alcuni suoi sistemi “mission-critical” e conseguire una maggiore efficienza gestionale con benefici economici.
Tra le principali iniziative di innovazione sviluppate negli ultimi anni c’è stato il graduale passaggio ai sistemi di open source: la società ha deciso di utilizzare in particolare le piattaforme Red Hat Enterprise Linux e Red Hat Network Satellite, su cui si basano attualmente circa 200 server fisici e 400 virtuali.
SIA è leader europeo nella progettazione, realizzazione e gestione di infrastrutture e servizi tecnologici, dedicati alle Istituzioni Finanziarie e Centrali, alle Imprese e alle Pubbliche Amministrazioni, nelle aree dei pagamenti, della monetica, dei servizi di rete e dei mercati dei capitali. SIA eroga servizi in circa 40 paesi ed opera anche attraverso controllate in Ungheria e Sud Africa. Nel 2013 SIA ha gestito 2,7 miliardi di pagamenti con carte e 2,2 miliardi di bonifici e incassi, 28,6 miliardi di transazioni di trading e post-trading e trasportato in rete 293,3 terabyte di dati.
“Abbiamo trovato in Red Hat un partner tecnologico capace di seguirci e supportarci in ogni nostra necessità, sempre aperto al confronto e disponibile alla collaborazione. Affidabilità e performance dei sistemi sono per noi aspetti fondamentali ed il fatto di poter contare su tecnologie avanzate, abbinate a servizi di supporto di livello assoluto, rappresenta per la società un indubbio vantaggio competitivo”, ha dichiarato Fabio Grignani, Senior Vice Presidente di SIA.

Virtualizzare i database
Nel corso del 2013, grazie alla soluzione Red Hat Enterprise Virtualization è stato avviato un importante progetto che ha visto la migrazione, da tecnologia proprietaria a sistemi Intel x86, di un’infrastruttura dedicata all’erogazione di database.Ciò ha comportato un’ottimizzazione gestionale e operativa sfruttando tecnologie standard ed evitando così ogni forma di “lock-in”.
La migrazione ai nuovi sistemi virtuali, ancora in corso, ha già comunque portato alcuni risultati tangibili: come ad esempio il miglioramento delle prestazioni che, in alcuni casi, hanno visto una notevole riduzione dei tempi di elaborazione delle transazioni (circa il 270%) rispetto alle precedenti misurazioni effettuate sui sistemi fisici. Tutto ciò unito anche ad una maggiore flessibilità e semplificazione operativa che ha comportato una tangibile riduzione dei costi.
L’adozione della nuova infrastruttura virtuale ha rafforzato anche la competitività di SIA sul mercato permettendo alla società di gestire un notevole aumento dei volumi delle operazioni ospitate su tali sistemi.

Obiettivo cloud
Nell’ambito della collaborazione con Red Hat, è stato inoltre implementato JBoss Enterprise Application Platform per lo sviluppo di alcune applicazioni e servizi. Allo studio anche la piattaforma Red Hat CloudForms in vista della possibile realizzazione di un’infrastruttura cloud.


16 settembre 2014

“Aprile ha segnato la fine del supporto offerto da Microsoft a Windows XP, che rimane tuttavia installato su numerosissimi computer di utenti finali, ma anche aziendali. Le conseguenze sono tante - commenta David Gubiani, Technical Manager, Check Point Software Technologies Italia -. Nonostante l’accorato monito lanciato dalla stessa Microsoft ma anche da diverse aziende del mondo della sicurezza per aggiornare il sistema operativo ormai andato in pensione, molte aziende non hanno ancora effettuato questo passaggio. Per motivi economici forse, ma questo delinea ancora una certa impreparatezza, oltre a una sottovalutazione dei rischi a cui potrebbero andare incontro”.
Il rischio è quello di sempre: che i dati sensibili personali e aziendali diventino preda di chi ne va a caccia: è come lasciare le porte aperte e rischiare di far finire sulla piazza criminale del web dati sensibili, codici, password, carte di credito, cartelle sanitarie, con un danno tutt’altro che virtuale. Il problema coinvolge in pratica aziende, piccoli ospedali, piccole banche e anche bancomat - l’89% degli sportelli automatici in Europa è basato ancora su Windows XP.
“Ma non si tratta solo di bancomat: anche i macchinari di molte linee di produzione industriale sono controllati da sistemi basati su Windows XP – continua Gubiani -. In questo caso, oltre al problema generale di sicurezza dei dati, un funzionamento errato dei sistemi potrebbe portare a problemi nella produzione, con danni immediati  e tangibili per le imprese.
Recenti dati Gartner parlano letteralmente di un terzo di macchine enterprise ancora dotate di XP. Ed anche in Italia la situazione è piuttosto complessa, come conferma anche una recente ricerca realizzata da IDC per conto di Microsoft. Secondo il report infatti nel Centro e nel Sud circa un terzo delle imprese utilizzi XP su oltre l’80% dei terminali. Va meglio al Nord e nelle aree a più elevata industrializzazione, con quasi il 50% delle imprese pronte all’aggiornamento”.

E’ certo che l’assenza di un supporto continuo ed aggiornato può decisamente allettare i criminali informatici. Anche se i computer potrebbero continuare a funzionare bene facendo tutto ciò che serve, come controllare la posta elettronica, navigare sul Web, lavorare su documenti e fogli di calcolo così da essere contenti di rimanere con XP. Il problema è che il panorama delle minacce è cambiato radicalmente, e restare con XP dopo la fine del supporto espone a un numero crescente di malware e attacchi web-based.
I cyber criminali potrebbero accomodarsi in un arsenale di falle di sicurezza in XP che hanno intenzione di utilizzare in vari attacchi dopo l'aprile. Senza alcun aggiornamento in arrivo, gli utenti di XP saranno sempre vulnerabili a una nuova ondata di attacchi. Il computer sarà a rischio di malware in grado di rubare dati o danneggiare il computer. Mentre il software di sicurezza di terze parti, come ad esempio l'antivirus, potrebbe continuare a funzionare ed essere ancora aggiornato, è importante ricordare che sono numerosi  i malware e attacchi informatici che prendono di mira i problemi di Internet Explorer e il kernel Windows. Gli strumenti di sicurezza possono bloccare  alcune minacce, ma non quelle che impattano il browser e il sistema operativo.
La soluzione ideale sarebbe ovviamente quella di aggiornare il sistema operativo passando alla sua ultima versione, aggiornata e supportata, oltre che per sua natura più sicura. Se questo non fosse possibile, per motivi economici, o perché le applicazioni in essere non sono compatibili al cento per cento con altri sistemi operativi, ci sono modalità relativamente semplici con cui le aziende possono garantirsi una maggiore sicurezza. Attorniando le macchine basate su XP di strumenti di sicurezza adeguati, come ad esempio un firewall di ultima generazione dotato di tutte le funzionalità più avanzate. Un sistema di IPS ad esempio consentirebbe di prevenire le infezioni prima ancora che si manifestino e che diventino pericolose per i sistemi aziendali.

“Nella sostanza, ci sono decisamente più rischi che benefici nel continuare a mantenere Windows XP – conclude David Gubiani -. Se la  percezione dei rischi è ancora relativa, le aziende del mondo della Security hanno una responsabilità importante, e al contempo ampie opportunità di business. Hanno il dovere e l’opportunità di farsi trovare pronte con un supporto e una consulenza di valore verso manager e realtà di business che hanno la necessità di essere rassicurate, sensibilizzate e accompagnate da consulenti di fiducia”.

11 settembre 2014

Apple sta affrontando con intelligenza tutte le potenziali vulnerabilità di Apple Pay. Il vecchio approccio alla sicurezza mobile era di concentrarsi solo sulla protezione delle transazioni. Oggi si è spostato sul più impegnativo compito di proteggere il dispositivo mobile e tutto ciò che può fare.
4,5 milioni di telefoni cellulari sono stati rubati o smarriti lo scorso anno; se lo smartphone diventa una combinazione tra un portafogli mobile e un dispositivo di autenticazione, ciò alzerà la posta in gioco per tutti.
Dal punto di vista di VASCO, l'annuncio più significativo è stato quello del 5 settembre, quando Tim Cook dichiarò che Apple avrebbe intensificato la sua strategia di sicurezza e ampliato l'uso dell’autenticazione a due fattori e incoraggiato in modo più incisivo le persone a farvi ricorso. Se l'azienda più influente nel settore si fa interprete di un forte sostegno all’autenticazione a due fattori, questa è una buona notizia per i consumatori e una cattiva notizia per gli hacker.

Guardando alle recenti azioni di Apple, HSBC e altri tra i principali fornitori di servizi ai consumatori, vediamo una svolta significativa verso la pubblica accettazione di tecniche di security migliorate, come le one-time password, l'autenticazione a due fattori e la biometria .
Senza dubbio l’annuncio di Apple di un “portafogli mobile” accelererà ulteriormente l'adozione del mobile banking. Si consideri che Gartner e Forrester prevedono che ancora fino al 2017 i portafogli mobile saranno utilizzati in meno del 2% delle transazioni. Il problema più grande per i consumatori sarà ancora quello di proteggere le proprie transazioni online e mobile quotidiane da attacchi che stanno diventando sempre più frequenti e intensi”.

Jan Valcke, Presidente e COO di VASCO Data Security


10 settembre 2014

Un nuovo studio di CA Technologies condotto da Ponemon Institute, rivela che sia le linee tradizionali di business che le funzioni IT aziendali, stanno valutando i benefici derivanti dalle iniziative “Bring Your Own Identity (BYOID) che prevedono l’utilizzo di credenziali dei social network o ID digitali per accedere ad altre applicazioni.
Nel corso dell’indagine “The Identity Imperative for the Open Enterprise 2014”, sono stati analizzati i comportamenti degli utenti appartenenti alle linee di business e ai reparti IT nei confronti del fenomeno BYOID.
“Nell’odierna economia dominata dalle applicazioni, la fruizione da parte dell’utente finale è condizionata alla facilità e sicurezza d’accesso. Il BYOID è un meccanismo sempre più popolare per la semplificazione degli accessi perché consente di evitare di dover creare un nuovo account per ogni sito, pratica che spesso provoca l’abbandono del carrello degli acquisti da parte di clienti esasperati dalle ripetute richieste di registrazione,” ha dichiarato Mike Denning, Senior Vice President e General Manager della divisione Security di CA Technologies.
Lo studio (visualizza l'infografica) ha fornito svariati spunti interessanti sulla portata del fenomeno BYOID, approfondendo ad esempio aspetti quali l’attuale stato di diffusione, il valore percepito, alcune considerazioni sui cosiddetti Identity Provider (IdP) e sui possibili miglioramenti di questo nuovo canale di autenticazione degli accessi.

Stato attuale
Sebbene la diffusione dell’accesso BYOID basato sulle credenziali dei social network sia ancora agli inizi, si rileva già un buon livello d’interesse, soprattutto nelle popolazioni degli utenti mobile e web. Cresce l’interesse verso il BYOID e l’utilizzo delle identità registrate nei social media quali Facebook, LinkedIn o Yahoo, al punto tale che il 55% degli addetti IT e il 69% degli utenti appartenenti alla categoria business dichiara un interesse alto o altissimo verso questa modalità d’accesso. I clienti che interagiscono con l’azienda tramite Web e dispositivi mobile sarebbero i più attivi dal punto di vista dell’utilizzo delle proprie identità digitali, superando persino altri gruppi quali neo-assunti, dipendenti, contrattisti e pensionati (dipendenti fuori servizio attivo).

Valore percepito
L’identità viene ora concepita sia come agente di crescita sia come fattore di sicurezza. Per entrambe le categorie di utenti (IT e business) un’importante leva alla base della diffusione del modello BYOID all’interno della loro organizzazione scaturisce dal desiderio di dotarsi di credenziali d’accesso più forti e di acquisire maggiori certezze sull’identità degli utenti (rispettivamente, 62% e 65%). Come singolo beneficio più importante (93%), però, gli utenti business hanno indicato la possibilità di rilevare abitudini e caratteristiche degli utenti online. Questo dato starebbe a suggerire un’evoluzione nella percezione del ruolo svolto dall’identità: invece di semplice elemento nella tutela dei dati, l’identità verrebbe ora vista come una preziosa risorsa con cui acquisire dati a valore aggiunto da utilizzare per la fidelizzazione dei clienti.

Perfezionamento del meccanismo BYOID
L’avvento di nuovi sviluppi nella security potrebbe incoraggiare la diffusione del BYOID. Secondo le risposte fornite dalla maggioranza degli utenti IT e business (rispettivamente, 80% e 79%), all’adozione del modello BYOID avrebbero contribuito “i processi di validazione delle identità”. L’implementazione di motori contro il rischio di frodi figura infatti fra i tre fattori più citati da entrambi i gruppi. È interessante notare che solamente il 25% delle funzioni di business intervistate ritiene molto importante o essenziale un accreditamento formale dell’IdP, rispetto al 45% degli utenti IT.

Percezione relativa agli Identity Provider
L’Identity Provider preferito varia a seconda della situazione e della regione di appartenenza dei soggetti intervistati. Alla domanda riguardante la social ID più interessante per la loro organizzazione, gli utenti IT hanno indicato PayPal in tutte le aree geografiche, mentre sono state raccolte risposte diversificate fra gli utenti business, con una netta prevalenza di Amazon rispetto a PayPal e Microsoft. Per quanto riguarda la social ID preferita per le proprie abitudini di consumo, entrambe le categorie di soggetti intervistati avrebbero collocato Google al primo posto. 

3 settembre 2014

SIA EXPO 2014, organizzato da SIA per mercoledì 15 ottobre a Milano (Marriott Hotel, via Washington 66, dalle ore 8 alle 17.30), riunirà i maggiori esponenti di istituzioni finanziarie e centrali, imprese e Pubbliche Amministrazioni che operano a livello europeo nel settore dei pagamenti e della finanza.
La nona edizione dell’International Finance & Payments Summit, dal titolo "DON’T WORRY BE DIGITAL", mira a promuovere la 'trasformazione digitale' come motore per lo sviluppo di un sistema Paese più moderno e completo.
Economia digitale, cybersecurity e competenza, come binomio capace di far ripartire la fiducia e la ripresa, saranno al centro del dibattito della sessione plenaria e dei numerosi panel che vedranno protagonisti autorevoli relatori del settore economico-finanziario e pubblico.
Nel corso della tavola rotonda mattutina dal titolo “Digital transformation: a call to action”, verranno inoltre presentati i risultati della indagine di mercato sulle motivazioni e le barriere che ostacolano l'adozione di sistemi digitali da parte delle Imprese, della Pubblica Amministrazione e dei cittadini.
Per ulteriori informazioni e per effettuare la registrazione: www.siaexpo.eu



2 settembre 2014

Si chiama FirmaMia l’innovativo servizio lanciato da UniCredit che consente di visualizzare e firmare i documenti relativi a contratti ed operazioni o disposizioni in modalità elettronica, utilizzando il sistema SignPad.
Il sistema SignPad è uno speciale tablet che raccoglie le caratteristiche del segno grafico del cliente come, ad esempio, la pressione della penna, la velocità con cui si esegue la firma, il movimento lineare e l’accelerazione.
Si crea così il cosiddetto template con il quale ogni firma successiva sarà confrontata. Il template di firma è conservato nei sistemi della banca secondo rigidi criteri di sicurezza.
Tutte le volte in cui il cliente appone la firma sul SignPad, le caratteristiche del segno grafico saranno confrontate con quelle raccolte in precedenza e, in caso di esito positivo, si procederà all’apposizione delle firme elettroniche (firma digitale, firma elettronica avanzata o firma elettronica semplice) sui documenti informatici.
Ma quali sono i vantaggi del nuovo sistema? Secondo Unicredit, prima di tutto, rispetto per l’ambiente: si evita la stampa dei documenti da archiviare. Anche maggiore sicurezza, in relazione ai rischi di furto di identità e contraffazione della firma. Infine, viene facilitata l'archiviazione, perchè i documenti sottoscritti con FirmaMia sono sempre a disposizione nella sezione Documenti Online e vengono trasmessi anche tramite email.

L’adesione al Servizio (possibile solo in alcune agenzie) è facoltativa e coloro che vi aderiscono, potranno revocarlo in qualsiasi momento recandosi in agenzia.

1 settembre 2014

Sarà a Milano, il prossimo 25 Settembre (Hotel Principe di Savoia) il Banking Summit organizzato da The Innovation Group.
L’Unione Bancaria Europea in costruzione, può essere un vaso di Pandora che una volta aperto non lascerà spazio a banche inefficienti, con modelli di business e organizzativi obsoleti. Sempre più forti e diversi saranno i concorrenti, più stringenti e costosi i requisiti regolatori e patrimoniali. Solo poche banche avranno i numeri per far fronte a questi cambiamenti e un nuovo processo di consolidamento in Europa e Italia potrebbe ripartire.
Le principali Banche Italiane devono avviare nei loro piani industriali nuovi cantieri per la trasformazione e l'innovazione del modo di fare banca e di essere banca, nei quali le tecnologie digitali saranno una delle leve principali per:
·  semplificare radicalmente processi e strutture organizzative;
·  ridisegnare le reti distributive e la relazione banca-cliente;
·  diversificare e innovare servizi e prodotti.

Il Banking Summit 2014 organizzato da The Innovation Group affronterà questi temi con i protagonisti dell’industria bancaria e ICT italiana. I dettagli del programma sono consultabili nell'Agenda.